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Analisi SEO: cosa presentare al cliente in una audit SEO?

Prima di partire con il vero e proprio lavoro di consulenza SEO forniamo un report preliminare sullo “stato di salute” del sito web, così da verificare, per esempio, cosa è stato fatto in precedenza ed avere un primo punto di partenza. Una pre-analisi SEO che possa aiutare il cliente a focalizzarsi sugli obiettivi a breve termine del lavoro.

Questo passaggio di “analisi” è secondo me fondamentale nella SEO per dare una sintesi a tutto il team di lavoro e alla direzione dello stato di partenza del posizionamento, e più in generale lo stato di salute del sito web.

Lavorando prevalentemente con PMI, e realtà medio-piccole, spesso ci capita di affrontare progetti su cui, per esempio, non sono stati ben definiti gli obiettivi che deve raggiungere un sito web, in cui non sono chiari i risultati che i vari canali di web marketing portano all’azienda in termini di nuovi clienti o di acquisti nel caso di e-commerce, o casi in cui non si “capisce bene” che tipo di lavoro è stato fatto in passato lato SEO.

Al di là dell’aspetto SEO, cerco sempre (dove possibile) di fare una analisi iniziale che prenda in esame anche altri aspetti “laterali”, come l’utilizzo dell’interfaccia, la configurazione di Google Analytics o di Google Tag Manager, con una attenzione particolare anche agli aspetti “organizzativi” della gestione del sito internet.

La SEO ed il web marketing non sono infatti fini in sè, ma sono degli strumenti al servizio della più generale strategia web aziendale! Come consulente cerco sempre di pormi orizzonti ampi, andando a verificare, per esempio, cosa davvero penso possa servire all’azienda, spesso mi è capitato di rimandare il lavoro SEO perchè PRIMA l’azienda doveva mettere a punto, sul sito internet, cose molto più importanti.

Lato “motori di ricerca” ovviamente prendiamo in considerazione anche aspetti “standard” come per esempio monitorare se è stata fatta una campagna di link building e come è stata fatta (i link che rimandano verso un sito web sono ancora oggi un segnale SEO molto importante, per tanto fare una analisi dei link in entrata è sempre importante), si analizza anche che tipo di ottimizzazioni sono state fatte sul sito web.

La lunghezza del report preliminare all’avvio del lavoro ed il grado di analiticità dipende molto dal progetto, dalle risorse in campo (non dobbiamo nascondere il fatto che una analisi accurata può portare via anche diverse giornate di lavoro) e ovviamente dal numero di pagine, dal settore, dalla tipologia di sito internet, da quanto l’azienda investe sul sito web e da quanto il sito incide sul fatturato dell’impresa, è chiaro che per un e-commerce l’analisi di partenza (preliminare quindi all’avvio del vero e proprio lavoro SEO) deve essere necessariamente più lunga ed impegnativa.

In questo post, parlo degli strumenti che adottiamo alla Koris (l’agenzia web di Firenze in cui lavoro) per questa analisi preliminare sullo “stato di salute del sito web“.

Prendo a riferimento un sito internet di medie dimensioni, in caso di e-commerce o siti web con migliaia di pagine la fase di analisi preliminare è più lunga e richiede l’integrazione con ulteriori strumenti di analisi SEO (ma non solo).

Analisi SEO di un sito web, preliminare all’avvio dei lavori, cosa controllare?

1. Analisi della link popularity del sito web

Il primo elemento di verifica riguarda lo stato di salute dei “backlinks” così da verificare se in passato sono state fatte campagne di link “sporche“. Oppure se sono presenti penalizzazioni dovute a link di bassa qualità (in due parole se è stato fatto SPAM).

I link in ingresso (backlink, cioè altri siti che ci linkano) sono, se ben utilizzato, un segnale importante, anzi fondamentale per i motori di ricerca, ma può anche essere un pericoloso boomerang e portare a delle penalizzazioni anche molto pesanti (fino a sparire dalle SERP, dai risultati della ricerca, di google) in particolare un filtro di google, il famoso Penguin si occupa di “penalizzare dando meno visibilità” a tutti quei siti web che hanno un profilo di link di bassa qualità (dedicherò prossimamente un post a questo fondamentale aspetto di analisi SEO).

Non solo da un po di tempo il “filtro che controlla la presenza di link di bassa qualità” (Penguin) è di fatto “integrato” (sto semplificando il concetto) nell’algoritmo che determina la SERP (risultati della ricerca) su una determinata query, a maggior ragione la campagna di link va pianificata con la massima attenzione dando sempre la massima importanza ai CONTENUTI del sito web che, se curati ed utili, consentiranno di avere link in entrata naturali e quindi davvero utili altrimenti si rischiano penalizzazioni nel peggiore dei casi, o di lavorare per nulla.

Ottimi contenuti attirano buoni link!

Lo strumento che utilizziamo per questa tipologia di analisi SEO è MajesticSEO (https://majestic.com) un software online (a pagamento, con canoni di pagamento mensili utilissimo per questo lavoro. Ha anche una versione “gratis” fruibile direttamente online che può darvi una prima indicazione sullo stato di salute del sito web da questo punto di vista.

Majestic è facilissimo da utilizzare, basta inserire l’url da verificare, Majestic fornirà anche delle interessanti metriche per capire il “valore” dei link che rimandano al sito web che stiamo analizzando:

Le metriche usate da Majestic, riguardano la “popolarità” del sito web (TrustFlow e CitationFlow), i siti web che lo linkano, è possibile, nella versione a pagamento, esportare un Excel contenente TUTTI i link esterni che rimandano al sito web preso in esame (così da verificarne la qualità e capire se ci sono problematiche da risolvere su questo fronte), e le anchor text con cui il sito web è linkato. Una delle penalità più comuni riguarda infatti l’uso eccessivo di CHIAVE ESATTA nei link che rimandano al sito web. Esempio estremo: pensate ad un Hotel di Firenze che, per salire sui motori di ricerca, avesse esclusivamente link esterni (quindi link che rimandano al sito web dell’albergo) con questa ancora: Hotel Firenze.

Le metriche di Majestic riguardano, detto in due parole, l’autorità, l’affidabilità e la popolarità del sito web (derivante dall’autorità dei siti web che lo linkano) partendo dal concetto che siti affidabili linkeranno altri siti affidabili.

Per approfondimenti rimando al glossario di Majestic e a questo video (in lingua ingelse ma sottotitolato in italiano):

Le anchor text quindi sono i testi (o in generale il contenuto) utilizzati per linkare al nostro sito web.

In html infatti un link è così strutturato (a livello di codice):

<a href="URL_LINK">Anchor Text</a>

La presenza eccessiva di anchor text con chiave SEO è, solo per fare un esempio, un segnale molto negativo che può tramutarsi se non opportunamente trattato (per esempio diluendo i link con chiavi di brand) in severe penalizzazioni.

Da questa analisi si ricava anche quante pagine hanno ottenuto link dall’esterno, è sempre bene che le pagine linkate siano varie e che non sia solo la home page del sito web a beneficiare di link da altri siti internet.

I link devono essere naturali (oggi si parla infatti correttamente di link earning anzichè di link building), è fondamentale creare dei contenuti validi che creino valore e che di conseguenza siano spontaneamente linkati dagli utenti!

2. Accessi / visite al sito web: analisi dei dati di Google analytics e di Facebook insights

Sempre in fase di analisi preliminare al lavoro SEO vero e proprio, vanno verificate, tramite google analytics, le statistiche di accesso al sito web, per capire chi naviga sul nostro sito web, e come naviga, quali sono le pagine che generano più traffico, da dove arrivano i nostri visitatori, e capire se le visite convertono e si traducono negli obiettivi prefissati dal sito internet ecc

Ecco alcune delle metriche da tenere sotto controllo in questo primo report preliminare alla attività di SEO vera e propria (sarà fondamentale fare questa parte di analisi in funzione degli obiettivi specifici del progetto web):

  • Pagine del sito web viste, quali pagine e per quanto tempo, quali sono i contenuti che attraggono il maggior numero di utenti, il maggio numero di condivisioni ecc.
  • Obiettivi sulle Google analytics, sono stati correttamente configurati? E’ fondamentale definire degli obiettivi di navigazione (quali sono le pagine FONDAMENTALI che l’utente deve guardare per considerare quella sessione di visita come fruttuosa)?
  • Frequenza di rimbalzo: utenti che guardano una singola pagina e poi escono dal sito web, quanti sono, su quali contenuti, è un dato preoccupante per gli obiettivi del sito internet?
  • Provenienza geografica dei nostri visitatori (utile in particolare nel caso di progetti business con una prevalenza di impatto locale)
  • Da dove arrivano le visite? Da quali canali? Utenti che digitano il nome del dominio? Motore di ricerca: visite organiche? Oppure visite a pagamento? (Adwords), con che conversioni? Oppure le visite provengono dai social? Che tipologia di presenza sui social network ha l’azienda? Quali sono gli obiettivi di questo canale?
  • Dai Facebook insights (le statistiche di Facebook) si può fare una prima analisi per capire se la pagina Facebook dell’azienda è in target con l’utenza. E’ anche utile procedere all’installazione del cd universal pixel di facebook sul sito web che consente di “tracciare”, detta in due parole, l’utenza loggata su Facebook che visita il sito web (anche su questo dedicherò un post a parte essendo un argomento molto vasto e molto importante). Facebook necessita di un budget per far circolare i post, questo dato è sempre più vero, ecco un post in cui parlo di come funziona EdgeRank (l’algoritmo di Facebook).

Così facendo, si può stilare un report sulle visite e sulla tipologia di utenza che naviga il sito web e capire la tipologia di utenza, se è in target e più in generale “lo stato dell’arte“, fondamentale capirlo prima di affrontare un lavoro SEO.

Anche al fine di concordare quali siano gli OBIETTIVI del sito web e capire cosa andare a monitorare a livello di statistiche. Anche se, va ricordato che alla fine per quasi tutti i siti web l’obiettivo è PORTARE NUOVI CLIENTI e portare FATTURATO all’azienda.

3. Le query che generano traffico e la salute SEO del sito web: google search console

A questo punto passiamo ad analizzare i dati della google search console (strumento indispensabile per i webmaster), per verificare in particolare (poi dipende dal progetto ovviamente, in questo post mi limito agli aspetti basilari di una analisi SEO precedente all’avvio del lavoro di consulenza SEO vero e proprio):

  • Se ci sono indicazioni al webmaster da parte di google, messaggi che vengono riportati nella google search console sullo “stato di salute del sito internet”
  • Se viene passata a google una mappa xml con l’alberatura del sito web
  • Quante pagine sono presenti negli indici di google
  • Analisi del robots.txt (un file che indica al motore di ricerca quali file o cartelle escludere dalla ricerca)
  • Errori 404 del sito web (quanti e quali?)
  • Parole chiave (queries) che generano impressions e click sul sito web (e su quali pagine) così da capire se sono in linea con le aspettative del cliente e verificare (anche con ulteriori strumenti come ad esempio ProRankTracker.com) dove migliorare, sulla base della analisi delle chiavi fatta in precedenza e per capire dove intervenire e come farlo.

Questo report, serve a capire se sono state segnalate delle problematiche (esempio tag title duplicati nelle pagine, meta-tag description duplicate ecc) e valutare lo stato dell’arte lato query, errori 404 ecc.

4. Analisi on-site e test di usabilità

A questo punto passiamo ad un’analisi più qualitativa sullo stato di salute del sito web, questa parte del lavoro è molto soggettiva, dipende dal sito web, dal settore, dagli obiettivi, dalle risorse a disposizione e ovviamente dalla “grandezza del sito web”.

Non si tratta ancora di effettuare un lavoro di ottimizzazione SEO sulle pagine e sui contenuti ma si tratta di verificare lo stato di salute del sito web, verificarne la funzionalità di navigazione e dare eventuali indicazioni preliminari al webmaster, sommariamente alcuni aspetti su cui concentrarsi validi un pò per tutte le tipologie di sito web possono riguardare:

  • Velocità di caricamento delle pagine
  • Uptime: ovvero verifica che il sito internet sia online e non ci siano dei momenti di down in alcuni periodi della giornata
  • Verifica dei percorsi di navigazione dell’utenza
  • Test di usabilità per capire se l’utente incontra dei problemi nel centrare l’obiettivo prefissato per tale sito web (per esempio aggiungere un articolo al carrello, iscriversi alla newsletter ecc. ecc.)
  • Funzionalità presenti sul sito ed eventuali suggerimenti per nuove funzionalità o nuove sezioni del sito web o nuove categorie per un e-commerce
  • Verifica della corretta visualizzazione del sito internet sui diversi dispositivi: PC desktop, tablet, smartphone, per capire se il sito internet è responsive
  • In questa fase utilizziamo (in modo più o meno approfondito a seconda del progetto) anche uno strumento molto utile per le audit SEO (a pagamento ma è possibile attivare anche una versione limitata gratuitamente) come SEM Rush utilissimo per verificare lo stato di ottimizzazione delle pagine del sito web e in generale lo stato di saluto del sito.
  • Impatto grafico coerente con gli obiettivi ed eventuali suggerimenti da valutare con il resto del team sottolineo da valutare, il nostro è un lavoro di squadra e il successo si raggiunge esclusivamente lavorando in team, non si tratta mai di fare i maestrini ma si tratta di dare il proprio contributo insieme alle altre risorse messe in campo dall’azienda. Non dimentichiamolo mai, il successo di un progetto si deve alla coesione del team verso obiettivi condivisi!
  • In progetti di grandi dimensioni è opportuno anche controllare in maniera ancor più approfondita tutte le URL del sito web e la loro corretta indicizzazione, esistono molti strumenti, uno di questi (utile su progetti medio-grandi) è senza dubbio Screaming Frog, di seguito un video introduttivo (in lingua inglese):
  • A seconda della strategia di web marketing che verrà adottata, e delle risorse a disposizione, si andrà anche a verificare la presenza di aree del sito web come ad esempio il blog, utili per azioni mirate di content marketing, utilissime e fondamentali in ogni campagna di digital marketing
  • Canali di vendita: analizzare anche quali sono i canali che attualmente vengono utilizzati dall’azienda è fondamentale per capire dove migliorare e su quali aspetti investire (es. Newsletter, Facebook marketing ecc)

Questa parte è la più soggettiva e quella che più varia a seconda del progetto ma è fondamentale per valutare lo stato di salute del sito web, personalmente è la parte che più amo realizzare come consulente.

Questo post sull’analisi SEO preliminare all’avvio del lavoro non vuole essere esaustivo, anzi, molto dipende dalla grandezza del sito web, dal settore, dagli obiettivi ecc. ma sicuramente questi aspetti sono fondamentali, solo successivamente può partire il vero e proprio lavoro del consulente SEO.

Questa fase di lavoro di analisi è anche importante per condividere con l’azienda e con il resto del team di lavoro gli obiettivi e le metodologie sempre nel rispetto dei ruoli, in piena e totale sinergia tra risorse interne all’azienda e risorse e consulenti esterni.

Spero che questo post ti sia piaciuto, se è così, condividilo! Grazie 🙂

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